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EMIGRATI E IMMIGRATI DELLA SARDEGNA

Omaggio a Pinuccio Sciola

18.05.2016 - Il Maestro Pinuccio Sciola, lascia una grande eredità culturale, filosofica ed umana, accompagnata da un’incontestabile talento e coraggio artistico che gli hanno accordato i consensi dei tanti che, nel tempo, hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne la genialità.
La sua eredità si esplica in due grandi correnti, quella tangibile, reale, concreta, rappresentata dalle sue opere presenti nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, e quella intangibile, che costituiva l’altra metà dell’uomo Sciola, espressione della sua curiosità, del suo amore per la vita, per la pace e della sua attività in favore dei meno fortunati. Due facce indissolubili che hanno rappresentato una personalità fortemente legata alla propria terra, orgogliosa di esserne un suo Ambasciatore, capace di trasmettere nei corregionali sparsi nei cinque Continenti, la dignità e la fierezza di appartenere ad un territorio le cui pietre, protagoniste indiscusse della storia isolana, hanno forgiato il carattere dei suoi abitanti che con esse hanno realizzato i numerosi monumenti megalitici della Sardegna quali: Nuraghi, Ziggurat, Tombe dei Giganti, Domus de Janas, Pozzi Sacri, Menhir, Dolmen, Giganti di Mont’e Prama,……………… Pietre Sonanti.
La grande sensibilità che contraddistingueva il Maestro, gli ha concesso il privilegio di rivelare al mondo il potere comunicativo intrinseco in questo materiale che, contrariamente alla sua natura rigida, fredda e indistruttibile, quando lavorata da mani sapienti diventa fonte di spiritualità.

Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
(Canto Navajo)
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