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EMIGRATI E IMMIGRATI DELLA SARDEGNA

Biella: resta aperto il Museo delle Migrazioni

04.10.2017 - Domenica 1° ottobre, il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo ha accolto la nutrita rappresentanza della Banca del Tempo di Candelo, guidata dalla presidente Rosita Barco. Ad accogliere, il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu, Matteo Rebufaf e Nadhir Toumi, due ragazzi di guardiania che per tutta la stagione estiva hanno prestato servizio, illustrando alle centinaia di visitatori gli allestimenti con al centro figure femminili: oggetti e memorie di donne sole migranti da Piemonte, Veneto e Sardegna.
Cuore delle esposizioni, “La Madre dell’ucciso”, opera marmorea di Francesco Ciusa, presentata in copia in gesso nel 1907 alla Biennale di Venezia, riscuotendo grandissimo successo di pubblico e di critica: un vero trionfo. Nel 2007, centenario dell’evento, Venezia e Firenze dedicarono all’artista sardo due apposite rassegne che richiamarono visitatori da tutto il mondo. A Pettiengo è possibile ammirare questo gioiello dell’arte del Novecento rimasto per 75 anni custodito e protetto all’interno di “La Malpenga”, lussuosa villa patrizia della collina biellese
“La visita al Vostro Museo è stata molto interessante; le ottime spiegazioni ci hanno portato a conoscere una realtà così vicina ma così sconosciuta” - dichiara Rosita Barco e continua: “Un grazie particolare per l'importanza data alle Donne, in questo momento così buio per noi sapere che un Uomo riconosca e apprezzi la figura femminile è toccante. Un ringraziamento anche ai ragazzi che erano con Lei” – scrive Rosita Barco nelle parole di ringraziamento.
Dopo, la visita all’oratorio di San Grato e Sant’Eusebio di Gurgo per ammirare le opere dell’artista Ilio Burruni esposte all’interno del tempio recuperato alla collettività grazie all’impegno dei Sardi e degli abitanti di Pettinengo.

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