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EMIGRATI E IMMIGRATI DELLA SARDEGNA

Il lavoro domestico

I collaboratori domestici neo-comunitari o extracomunitari, come le "Colf", le badanti, i baby sitter, i camerieri, gli autisti e i giardinieri, fanno ormai parte della quotidianità italiana poiché numerose famiglie e numerose proprietà immobiliari comuni si avvalgono ormai del loro prezioso e utile operato. Il loro lavoro, spesso svolto per agevolare il buon funzionamento di una casa o per dare sollievo pratico e morale a molte persone anziane, ha in pratica dato a questa categoria il compito sociale di realizzare una piena integrazione fra culture differenti.

Documenti da richiedere
Per assumere una persona come collaboratore domestico è necessario richiedere alcuni documenti che certifichino non solo la buona fede della persona assunta, ma che diano anche a quest'ultima le elementari garanzie di una giusta retribuzione e di un equo orario di lavoro. I documenti da richiede al futuro collaboratore domestico saranno dunque:

- documento di identità non scaduto;
- permesso di soggiorno regolare;
- codice fiscale per il versamento dei contributi;
- documenti previdenziali e assicurativi (iscrizione all'INPS che certifichi i lavori precedentemente svolti);
- diplomi o certificati che certifichino una eventuale specializzazione.

È ovviamente necessario che, un volta stabilito un contatto umano e linguistico con la persona da assumere, si decida con quest'ultima, tramite contratto scritto, sia l'orario di lavoro che le mansioni che essa dovrà svolgere, sempre in linea con la settimana lavorativa imposta dalle leggi italiane.

Cittadini neo-comunitari ed extracomunitari
L'assunzione di un cittadino neo-comunitario in qualità di collaboratore domestico prevede che si seguano le normali procedure utilizzate per l'assunzione di cittadini italiani, senza l'aggiunta di documenti aggiuntivi (permesso di soggiorno).

L'assunzione di un cittadino extracomunitario prevede invece che il datore di lavoro richieda il permesso di soggiorno, rilasciato per nove tipologie di soggiorno:
- cure mediche
- gare sportive
- vacanze lavoro
- motivi umanitari
- asilo politico
- minore età
- giustizia
- richiesta dello Status di apolide (rilascio)
- integrazione di un minore

Il registro pubblico degli assistenti familiari
I cittadini stranieri che svolgono l'attività di assistenti familiari (badanti) possono iscriversi al "Registro pubblico degli assistenti familiari", istituito dalla Regione con l'intento non solo di fornire un servizio di assistenza morale e materiale ad anziani, disabili e famiglie con anziani e disabili, ma anche per tutelare in qualche modo i lavoratori specializzati in questo tipo di mansione.
La banca dati custodisce, nel rispetto della legge sulla Privacy, il nome, l'indirizzo, il recapito telefonico, i titoli di studio, i titoli professionali e le esperienze lavorative degli assistenti familiari.

Sono requisiti essenziali per l'iscrizione al registro pubblico degli assistenti familiari:
- aver frequentato un corso di formazione professionale teorico-pratico, di almeno 200 ore, oppure essere in possesso della qualifica professionale;
- aver compiuto la maggiore età;
- avere il permesso di soggiorno;
- non avere carichi penali pendenti;
- avere una conoscenza adeguata della lingua italiana;
- avere una sana e robusta costituzione fisica;
- aver assolto l'obbligo scolastico(se cittadini italiani).


Consulta il procedimento